Oggi che si fa un gran parlare di "ritorno alla terra" sia dal punto di vista turistico che in generale come ricerca di uno stile di vita più sobrio, fa piacere raccontare la storia di Peppino e Carmela che, da soli, o meglio con l’aiuto dei tre figli Giovanni, Francesco e Luisa, da tanti anni dimostrano come si può vivere degnamente di agricoltura sull’isola d’Ischia.
Due i rilievi: il primo, che sarebbe sbagliato pensare alla famiglia Coppa come a dei testimonial di odiose mode radical chic, della serie "mollo tutto e vado a vivere in campagna". Il secondo è che prima di fare l'elogio della vita dei campi (le foto parlano da sole), va esaltato lo "spirito di sacrificio" del capostipite Giuseppe Coppa da Forio, classe 1935.
Già, perché uno vede un uomo sempre disponibile e gioviale con tutti, non solo con i clienti, ma non immagina la fatica che ci vuole ogni giorno per la cura del suo "orto capolavoro", né quella che ci è voluta prima, per acquistare quest’angolo di paradiso a pochi metri dalla Basilica di San Vito, il patrono di Forio.
Favoloso!
Carpentiere, minatore, taglialegna e infine giardiniere nel freddo di Montreal, in Canada, con la sola garanzia iniziale del deposito di 1.600 dollari versato dalla sorella maggiore, emigrata precedentemente col marito e che "
ora" il giovane Giuseppe, appena maggiorenne, raggiungeva. "
Ora", sta per la metà degli anni ‘50 del secolo scorso e il deposito serviva alla nazione ospitante per esser sicuri che Peppino non bighellonasse in terra straniera a campar di espedienti.
Se lo avesse fatto, questo il senso della cauzione, almeno c'erano i soldi per rispedirlo al mittente terminati i sei mesi del primo visto turistico. E invece 10 anni di duro lavoro che sono serviti a racimolare il denaro sufficiente all’acquisto dell’orto di via Funno, - "
abbasc ‘u Funn" come si dice in dialetto -, e anche per capire come va il mondo, acquisendo nozioni di agraria assolutamente innovative per le consuetudini dell’agricoltura e della viticoltura dell'isola d'Ischia.
Soltanto dopo quest’enorme bagaglio di esperienze sono venuti il matrimonio con la più giovane Carmela e i tre figli. Una famiglia unita e attentissima al valore dell'istruzione. Ed è proprio il secondogenito Francesco, brillante agronomo con all’attivo già un curriculum di tutto rispetto nonostante la giovane età, la migliore garanzia che la "
siena del Funno" continuerà a essere un punto di riferimento non solo per i foriani, ma anche per i tanti turisti letteralmente rapiti dalla bellezza di questo fondo in pieno centro storico a Forio.
Lunga vita perciò al "grande" Peppino e alla sua splendida famiglia!