A metà strada del Corso Vittoria Colonna, la caratteristica via basolata che dal centro di Ischia conduce all’affascinante borgo di Ischia Ponte, c’è una bella chiesa del XVIII secolo (la prima edificazione è tuttavia del 1225) intitolata a Sant’Antonio. Da tempo immemore l’edificio è officiato dai Francescani che, di lato alla Chiesa, hanno avuto per molti lustri anche il loro convento. Oggi, in quella che un tempo era la zona conventuale dei frati minori c’è una bella e importante biblioteca comunale che si fregia appunto dell’aggettivo "Antoniana".
Voluta e inaugurata nel 1956 da Don Onofrio Buonocore (1870 - 1960), una delle personalità di maggiore spessore culturale che l’isola abbia mai prodotto, ideatore, tra l’altro, anche del Centro studi sull’isola d’Ischia, la biblioteca è stata acquisita al patrimonio comunale e riaperta al pubblico nel 2001. Conta un patrimonio librario di circa 24.000 volumi, con una parte importante di testi di interesse strettamente devozionale. Presenti anche tre copie originali del primo trattato di idrologia medica sulle acque dell’isola d’Ischia, quel "De rimedii Naturali che sono nell’isola di Pithecusa, hoggi detta Ischia" (1588) del medico calabrese Giulio Iasolino, che, dal punto di vista storico, è "il passepartout" di ingresso dell’isola d’Ischia nella modernità.
Sempre a proposito di storia locale è presente anche una copia di "Storia dell’isola d’Ischia" (1867) del fu sindaco di Forio, nonché consigliere provinciale, dottor Giuseppe D’Ascia, volume che all’oggi rimane il più serio tentativo di risistemazione storica dell’enorme messe di informazioni e aneddoti sull’isola d’Ischia.